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STAZIONE DI POSTA Nº17/18 · AGOSTO 1987

  STAZIONE DI POSTA Nº17/18 · AGOSTO 1987

Il potere della poesia moderna è: partire per l’America latina
Su un bateau ivre, rimanendo nei pressi di Marradi.
Vedere le muse su colline italiane appollaiate su robuste farnie
Masticare cibo da porci (e da cani).
Rotolarsi nel loto dei fiumi e riconoscersi fibrillazione universale.
Essere una veccia in un campo di frumento
Beverare le nostre armente chiare
Querelarsi sul viso di una capra
Guardare con asciutti occhi noi stessi
Fra uomini da vino e da cicca
In una terra leggiadra
(Il sasso ardente l’argilla pulita)
Mentre il cuore, scordato strumento,
è il paese più straziato
La poesia del potere moderno è:
NON POESIA – SENZA ETIMI
- anno perso anno perso anche la mare
Paolo Niccolò Rossi
Stimmate fiorentine
 
Pag.
 
1
 
Marzio Pieri
Il potere dei postini: lettera da merdopoli
 
Pag.
 
4
 
Paolo Codazzi
La regola del santuario
 
Pag.
 
6
 
Gigliola Baldereschi
La danza e il potere
 
Pag.
 
8
 
Gilda Musa
L’arrivo del generale Malinovsskij
 
Pag.
 
12
 
Alberta Bigagli
L’uovo e la gallina
 
Pag.
 
14
 
Gino Benvenuti
Il testamento
 
Pag.
 
18
 
Enzo Tramontano
Un biglietto per Taranto
 
Pag.
 
20
 
Edoardo Bianchini
Parlar civile
 
Pag.
 
21
 
Paolo Codazzi
Nelle sporche acque dei torrenti
 
Pag.
 
22
 
Inisero Cremaschi
Tre piccole favole sul potere
 
Pag.
 
23
 
Anna Ventura
I guanti
 
Pag.
 
24
 
Franco Manescalchi
Senza potere
 
Pag.
 
26
 
Giorgio Fontanelli
Wanted
 
Pag.
 
27
 
Marzio Pieri
Poesia in topless
 
Pag.
 
28
 
Carlo Passerini Tosi
Il (più) peggiore linguaggio
 
Pag.
 
32
 
Liana De Luca
La mimosa appasscisce
 
Pag.
 
33
 
Franco Manescalchi
Il potere della fantasia, un esempio del dopo ‘68
 
Pag.
 
37
 
Ubaldo Bardi
Il filosofo
 
Pag.
 
43
 



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